Aglaia

Aglaia

Progettazione esecutiva dei c.a. ed esecuzione delle opere civili per la realizzazione, in caverna, di un impianto di potabilizzazione e trattamento acque a Como, Via Castel Baradello, Via Rimoldi.

Realizzazione monumento ai caduti di Como.

Lavori di costruzione edificio ad uso Istituto per minori in Como, Viale Varese.

L'edificio nel centro di Merate ospita la sede del Banco Lariano e una serie di uffici si segnala per la capacità d'inserimento armonico e senza traumi in un contesto con caratteristiche peculiari. In un'area comprendente giardini e parcheggi, parzialmente di uso pubblico, due corpi di fabbrica a diversa altezza formano una "elle", nell'angolo della quale si inserisce il volume quadrangolare del salone con gli sportelli della banca.

Collocato in una posizione baricentrica rispetto ai grandi assi di collegamento, il Centro Direzionale del Banco Lariano è un complesso di edifici di due e tre piani fuori terra, inserito in un'area di oltre trentamila metri quadrati nella zona pianeggiante di Prato Pagano.

Il corpo di fabbrica a sud, la cui altezza è limitata a due piani fuori terra, comprende gli spazi destinati alla direzione, che si affacciano su un giardino pensile ricavato sulla copertura del sottostante auditorium. Particolarmente curati, oltre agli uffici veri e propri, sono gli ambienti destinati a piccola sala delle riunioni, sala del consiglio e saletta mensa per i dirigenti, tutti arredati con grande ma sobria eleganza, su indicazione dell'ufficio tecnico dello stesso istituto di credito.

Progettato per ospitare un migliaio di addetti, sviluppa circa 135.000 metri cubi di volumetria, con un disegno modulare ma articolato che trova il suo punto di riferimento nella galleria d'ingresso che funge anche da elemento di distribuzione.

Riservato agli uffici è invece il grande edificio a nord, a tre piani, che presenta una struttura a reticolo quadrato che disegna nella parte interna ampi cavedi dai quali, mediante finestre a nastro continuo, prendono luce gli ambienti, realizzati in vista della massima funzionalità. Il piano interrato, oltre a dare spazio ad una serie di servizi, rappresenta una cerniera fra l'interno e l'esterno del complesso edilizio per quando riguarda la movimentazione dei materiali, che quindi non interferisce in alcun modo con i percorsi del personale sugli altri livelli.

Un centro di questo tipo, evidentemente pensato in una dimensione di notevole autosufficienza, non può ovviamente fare a meno di una serie di supporti. All'interno del complesso si ritrovano perciò, oltre a tre caveaux e ad un centro di elaborazione dati, un'infermeria, l'auditorium, il servizio di posta pneumatica, un centro stampa, una mensa, un archivio.

Di particolare interesse è l'auditorium, che dispone di 220 posti a sedere, e la mensa per il personale, ambiente di una luminosità notevolissima dovuta alla realizzazione di una lunga parete interamente in vetrocemento. Da rilevare, in un complesso di queste dimensioni, è il fatto che una serie di originali soluzioni progettuali consente il ricorso ad una sorta di modularità che non degenera ma finisce per dare ad elementi anche lontani ed apparentemente estranei l'uno all'altro una percepibile coerenza formale.

Una notevole originalità di progetto contraddistingue l'edificio di Erba adibito a sede della succursale del Banco Lariano e a uffici. La costruzione è nettamente divisa in due blocchi, quello inferiore occupato dal salone della banca e quello superiore, di due piani, destinato ad uffici, parte dei quali di pertinenza dello stesso istituto di credito. Elementi di raccordo dei due blocchi sono due grandi cilindri, contenitori per ascensori e scale, che spazzano l'orizzontalità marcata della costruzione. Fra il blocco inferiore e quello superiore è stato ricavato uno spazio aperto in funzione di parcheggio, raggiungibile mediante una rampa che si avvolge attorno alla più esterna delle due "canne d'organo". Sulla facciata, la copertura aggettante del piano terra sostiene una stretta fascia a verde e piante a cespuglio.

Sono i serramenti rossi che profilano le finestre il primo segnale esterno che per il vecchio edificio d'angolo fra viale Cavallotti e via Sant'Elia, a Como, qualcosa è cambiato. Avvicinandosi, la scansione delle aiuole, la scala d'accesso al piano rialzato, altri piccoli particolari di una costruzione rimasta tuttavia intatta nelle sue linee essenziali svelano un intervento di ristrutturazione che è fra i più significativi tra quelli condotti in città. Fra vecchio e nuovo non si è cercata, come altrove, una rigorosa suddivisione: mantenute le linee esterne, si è proceduto ad un radicale rifacimento degli ambienti interni per adeguarne le caratteristiche alla nuova funzione di sede della Banca Popolare di Lecco.

Fra gli interventi effettuati su sedi di istituti di credito, caratteristiche tutte particolari assume quello condotto fra il marzo 1978 e il settembre 1981 sulla filiale di Como della Banca d'Italia. Un intervento complesso e delicato per più di una ragione facilmente comprensibile, che ha riguardato sia l'aspetto esterno della massiccia costruzione - con il restauro delle facciate - che l'interno con il rinnovo dei serramenti, talune ristrutturazioni di ambienti, l'impianto di condizionamento e soprattutto importanti opere in cemento armato che hanno accresciuto le caratteristiche di sicurezza della zona del caveau, adeguandole alle esigenze attuali, Il consolidamento dei paramenti lapidei della facciata ha ridato freschezza a un volume edilizio severo e chiuso.

Vetro, acciaio e luce sono i protagonisti di un'operazione di riordino funzionale di una porzione di fabbricato in viale Innocenzo XI a Como, dove uno spazio prima occupato da negozi è stato trasformato in sede di un istituto di credito, con un intervento decisamente non facile. La sede della Banca Briantea si articola su circa 1700 metri quadrati di superficie, scanditi su tre piani di cui uno a terra e due seminterrati, con uno sviluppo che è esattamente l'opposto di quello tradizionale che vuole gli uffici sovrapposti e non sottoposti al salone degli sportelli. In questo caso il condizionamento dell'edifico preesistente ha dato luogo ad un'apprezzabile originalità di soluzioni costruttive che ha conferito comunque agli ambienti della banca una precisa e coerente fisionomia. Il primo problema da affrontare è stato quello di realizzare una facciata capace da un lato di inserirsi senza traumatiche rotture in un edificio già dotato di caratteristiche proprie e dell'altro di segnalare una specifica individualità. La strada scelta è stata quella di "aprire" dall'interno all'esterno con una serie di grandi superfici vetrate di forma quadrata ad angoli smussati, incorniciate da ampie fasce di acciaio inossidabile, realizzando in sostanza una sorta di permeabilità immediata fra banca ed ambiente esterno, particolarmente "vivo" e frequentato sia per la centralità della zona, sia per la presenza di un parcheggio.

Posta alla periferia dell'abitato, in una zona in cui il riferimento necessario è più sugli spazi verdi della campagna che su edificazioni limitrofe, la palazzina della Banca Briantea a Bregnano tende al massimo di armonizzazione con l'ambiente circostante. Il corpo di fabbrica è arretrato e sopraelevato rispetto al fronte strada, dal quale lo separa un terrapieno occupato da un'ampia fascia verde solcata al centro da una larga scalinata e a lato da una rampa in lieve pendenza che elimina la barriera architettonica costituita dai gradini.

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